Qualche considerazione su Expo e un paio di consigli
Lo scorso fine settimana ho visitato Expo e per due giorni ho girato tra stand, esposizioni e paesi. Devo dire che sono alquanto soddisfatto di quello che ho visto e fatto e volevo dare qualche consiglio.
Al momento abbiamo visitato: Padiglione Zero, Nepal, Brasile, Corea del Sud, Stand del Caffè, Olanda, Marocco, Israele, USA, Austria, Oman, Slow Food, Estonia, Russia, Supermercato del Futuro, New Holland, Zone Aride, Cirque du Soleil e Albero della Vita. Abbiamo ancora tanto da fare, ma un po’ di cose le abbiamo capite.
- Prima di tutto merita. Scindiamo le critiche sulla gestione, sui problemi vari da quello che poi è la manifestazione. A mio avviso, data la vicinanza e la comodità (da Desenzano puoi arrivare comodamente in treno o in auto) è un evento che richiede una visita (soprattutto se si lavora nel mondo della comunicazione e del marketing). Potrebbe non meritare se una persona si aspetta che il messaggio (Feed the planet, Energy for life) sia stato interpretato solo in un modo: alcuni paesi hanno dato una interpretazione particolare e altri stanno facendo soprattutto promozione sul loro paese.
- È necessario tanto tempo. Ci sono 54 stand: anche volendo fare il tutto molto velocemente minimo ci vogliono 30 minuti a paese (senza contare gli spostamenti, le pause e soprattutto alcune code). A mio avviso, se si vuole vedere tutto, sono necessari almeno tre giorni (poi ovviamente si possono fare dei tour specifici o mirati): oltretutto alcuni stand ed eventi meritano soprattutto la sera a causa degli spettacoli di luce. Da questo punto di vista il season pass è ottimale. Oltretutto per acquistarlo in loco abbiamo impiegato pochissimo tempo.
- Scarpe comode. In tre giorni abbiamo percorso circa 25 km a piedi (15 il primo giorno e 10 il secondo): il posto è decisamente grande, si cammina tra gli stand, alcuni stand (come quello del Brasile) richiedono di camminare sulle corde.
- Il cibo costa. È una fiera, per cui nulla di nuovo o sconvolgente: oltretutto molti paesi si sono portati degli chef importanti. La buona notizia è che si può mangiare anche senza spendere un rene: le patatine del Belgio sono un ottimo investimento (4€), c’è il kebab nelle terre aride (3,50€), si può andare a fare la spesa nel Supermercato del Futuro. Inoltre all’interno distribuiscono una sorta di menù per fasce e i prezzi sono comunque esposti nei menù: non tutto merita.
- Ci sono le code. Alcuni stand possono richiedere fino a 60 minuti di attesa prima di poter entrare (l’emblema da questo punto di vista è lo stand del Giappone). È il caso di armarsi di pazienza o decidere di vedere solo quello che non ha coda.
Approfondisco brevemente i punti 1 e 2 perché strettamente collegati.
È sicuramente possibile fare le corse ed esaurire i padiglioni in poco tempo e girare tutto in 48 ore massimo: tuttavia per me ha poco senso soprattutto per chi lavora, come detto sopra, nel mondo della comunicazione e del marketing.
È infatti interessante studiare l’approccio dei differenti paesi al tema principale e vedere quali scelte sono state fatte:
- in che modo è stato interpretato feed the planet?
- come viene messo in scena?
- come è gestito lo spazio?
- come viene rappresentato il paese?
- qual è il posizionamento raccontato?
- come sono gestite le code e le esposizioni interne?
- quali e quanto sono usati i Social Media?
- che differenze ci sono tra gli stand della medesima area (espositiva e geografica)?
Ovvio che se si vuole fare un’analisi di questo tipo (e viverla quindi come se fosse una grande festa della comunicazione) è necessario prendersi un po’ di tempo.
Ad esempio sull’aspetto della messa in scena è interessante ragionare sui video (tutti, per ora, di altissima qualità), per quanto riguarda i Social Media è stimolante vedere quali vengono utilizzati e dove vengono posizionati gli inviti all’azione (ad esempio sulle patatine del Belgio).
Per cui fermarsi a riflettere sulle differenze tra la Corea del Sud e Israele è particolarmente stimolante, ma richiede tempo. A mio avviso questo è anche un ottimo modo per godersi Expo.
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