Moda e Anoressia
Oliviero Toscani stupisce e racconta il nostro tempo con le sue foto: sicuramente qualcosa che non vorremmo mai vedere, ma che c’è, e che non smetterà d’esistere per il semplice fatto che non lo vediamo.
Vorrei però spezzare una lancia in favore del mondo moda, che secondo me non è responsabile del problema “anoressia”.
Le modelle sono magre e così devono essere: anonime ed invisibili, quello che va in scena non sono delle donne, ma gli abiti: come un quadro con la sua cornice, una presenza discreta che supporta, che sostiene e che non invade lo spazio della rappresentazione. Nel passato le modelle erano definite mannequin, manichini, perchè questo è il loro ruolo: supporti per abiti. Si può non essere d’accordo, ma questo è il mondo della moda, vanno in scena degli abiti che devono essere mostrati e non indossati: l’attenzione dev’essere sulla creazione non sul supporto.
Più che il mondo della moda penso che il mondo dei negozi sia da cambiare, i manichini sono i nostri doppi, non le modelle. Le modelle sono persone con una propria identità, svolazzano anonime, ma sono vive. Il manichino diventa il nostro doppio, un nostro simulacro nel quale vederci con degli abiti: fate caso alle dimensioni dei manichini nei negozi, sono quelli i fisici che molte donne ricercano, non quello delle modelle.
Una voce si alza: ma mio figlio ha guardato le sfilate di moda e vuole essere come loro! Ma cosa ci faceva tuo figlio solo davanti ad un telegiornale, o ad una rubrica di moda (che solitamente passano verso le 23-23.30), o tutto solo davanti ad un canale di moda? Non è che lo avevi parcheggiato in salotto? No vero?
E’ per questo che metto la foto alla fine del post: spero che se un bambino piccolo naviga venga fermato e che non sia abbandonato a se stesso ed a questa immagine, anche perchè se no questa immagine non è la cosa peggiore che vedrà in linea
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