Legge 40? no, grazie
Il vaticano si scaglia contro la decisione di una coppia che malata di talassemia decide di verificare se il feto è malato: allarme Eugenetica!
Non importa se la madre ed il padre sono portatori di una malattia che rende difficile la fecondazione normale e che può portare il futuro nascituro a trasfusioni ogni 15-20 giorni, al trapianto di midollo o alla chemioterapia.
Scelte di fede (fatte da altri) prima di ogni altra cosa, anche della realtà, la mia e la vostra: non siamo tutti in grado di sostenere lo sviluppo di un bambino malato, non tutte le coppie sono perfette ed in grado di sostenersi in momenti difficili. Ci sono coppie in grado ed altre no: bisogna accettare le nostre diversità e le nostre debolezze, senza cadere nell’errore opposto, cioè ricorrere a pratiche mediche come questa in casi non strettamente necessari.
La legge 40 andrebe modificata, ma questo è utopistico in un paese dove la chiesa regna ancora e detta l’agenda dei nostri politici, sia di destra che di centro che di sinistra.
Giusppe Betori, Segretario generale della Cei, dice no a questa tecnica e sì alla vita: ma ci sarà quando questo bambino ipotetico nascerà? Sarà vicino a questa coppia? Oppure la coppia sarà lasciata solo a se stessa?…
Penso che le scelte siano fattori individuali: non costringerò mai un cattolico ad abortire, un mussulmano a bere vino o chiunque a trasgredire la propria fede, vorrei solo che fosse reciproco.
La chiesa fa il suo dovere e cerca di convincermi della sua verità, ma la scelta spetta solo a me.
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