Le metriche di vanità dei politici
Conoscete le metriche di vanità o vanity metrics? Sono un concetto fondamentale per chi si occupa di progetti, strategia e analisi: si tratta di quei numeri che servono a fare impressione, ma che in realtà non servono a nulla. E la politica ne è piena.
Il concetto di metrica di vanità è nato nell’ambito delle startup ed è stato reso celebre soprattutto da Eric Ries e dal suo libro “Partire Leggeri” (sinceramente molto meglio in originale “Lean Startup“ 1).
Una delle migliori definizioni per me è quella su http://www.startupdefinition.com/vanity-metrics e che dice due cose fondamentali
Data collected about a company or its users that do not help entrepreneurs make decisions. Many claim that these metrics serve no purpose other than to make the entrepreneur feel good
- Non aiutano a prendere decisioni (poiché sono inutili)
- Servono solo a far sentire meglio la persona che le cita
Facciamo un esempio per rendere il tutto più concreto prendendo un esempio dal digitale (è vita di tutti i giorni per molti Digital Manager)
A: Allora, com’è andato il trimestre?
B: Benissimo: + 370.000 fan sulla nostra pagina e + 20.000 follower su twitter
A: E quindi?
B: Sono numeri grandi! Ottimo no?
A: Beh, sono numeri relativamente grandi, ma che utilità ha per noi e i nostri obiettivi?
B: Ah, beh, dipende. Vuol dire che alla gente interessa quello che diciamo
A: Sei sicuro? Boh….
B: Certo! Siamo cresciuto di 370.000 fan sulla nostra pagina e 20.000 follower su Twitter
Questo scambio mette in scena una rappresentazione fittizia, ma che spiega cosa siano le metriche di vanità: a volte sono i fan (che di per sé non significano nulla) a volte sono visualizzazioni di pagina (che di per sé non significano nulla), a volte sono utenti registrati (che di per sé non significa niente). Insomma niente di interessante e che ci dica qualcosa di veramente utile.
Perché queste metriche sono inutili? Perché prima di tutto sono scollegate dagli obiettivi e di conseguenza non sono KPI. Immaginiamo uno scambio tra A e B dove l’obiettivo sia il traffico verso il sito?
A: Allora, com’è andato il trimestre?
B: Benissimo: + 370.000 fan sulla nostra pagina e + 20.000 follower su twitter
A: E quindi?
B: Sono numeri grandi! Ottimo no?
A: Dovevamo fare +12% di traffico dai social rispetto al trimestre precedente…
B: Ah, beh, vero.
A: E quindi?
B: Beh, abbiamo fatto un +2%
A: Allora abbiamo fatto schifo e c’è un problema
B: Ma no! Siamo cresciuto di 370.000 fan sulla nostra pagina e 20.000 follower su Twitter
Appare evidente come queste metriche siano inutili sia perché non ci dicono alcunché da un punto di vista della strategia (dove abbiamo sbagliato esattamente? cosa dobbiamo cambiare?) e servono solo a far stare meglio una persona (non è andata male, dopotutto c’è un segno positivo sulla crescita). In Italiano spesso si può tradurre con “metrica da celolunghismo”
E ora arriviamo alla parte politica.
Valori assolutamente inutili
Dunque, ci sono partiti che mi stanno più o meno simpatici e altri che mi irritano profondamente. Sono quelli dei numeri a caso e delle metriche di vanità e, invece di dire esattamente chi sono, preferisco dire quali sono alcune caratteristiche delle metriche di vanità della politica in modo che tutti possano capire chi scrive, pubblica e diffonde numeri a caso.
Due sono le caratteristiche principali:
- Mischiare mele con pere: ordini del giorno, emendamenti, proposte di legge. Tutto fa brodo, tutto va nello stesso calderone. Per comprendere la tipologia e i risultati delle attività è necessario separare i vari elementi in modo da avere delle informazioni chiare e precise. Se qualcuno dichiara “abbiamo fatto approvare 1.000 cose” sta usando delle metriche di vanità.
- Mettere sullo stesso piano Presentato e Approvato: forse è complesso, ma il semplice presentare qualcosa non ha alcun valore. Se l’obiettivo di un partito è cambiare il paese, quello che conta è ciò che riesce e realizzare: “Presentati 7.000 disegni di legge” è identico ai 370.000 fan di cui sopra. Se qualcuno mischia i numeri solo per gonfiarli sta usando delle metriche di vanità.
Quando qualcuno presenta dati di questo tipo e in questo modo sta facendo una semplice attività di cosmesi comunicativa (becera propaganda). Per capire se si tratta di una metrica funzionale è sufficiente porsi una domanda chiave:
È direttamente collegata con gli obiettivi?
Il tuo obiettivo è cambiare il paese? Conta quello che fai approvare, non quello che proponi. Anzi, se non sei in grado di far approvare la maggior parte delle tue proposte significa semplicemente che non sei in grado di fare quello che prometti 2.
Nota polemica: se non sai fare il tuo lavoro e realizzare quanto hai promesso, è inutile che ti vanti di restituire parte del compenso che ricevi (per poi rinfacciarlo agli altri). Dato che non stai facendo nulla anche quello che prendi è sprecato.
[hr]
Featured image: Photo by paloetic – http://flic.kr/p/azp8pm
Note:
- Si tratta di un libro fondamentale per chiunque si occupi di digitale: se hai a che fare con strategia, analisi di dati, growth hacking questo libro non può mancare nella tua libreria ↩
- Ovviamente puoi costruirci sopra una retorica bellissima del gnè gné: Non è colpa nostra, sono gli altri che non ci hanno votato, capito, lasciato lavorare ↩
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