Questa mattina ero in stazione a Bologna pronto per tornare a casa. Faccio il biglietto, compro due riviste e vado verso i binari. Binario 1: 50 forse 100 manifestanti con bandiere rosse. Ecco: vanno a Roma a manifestare contro Bush. Va bene, non condivido questa manifestazione, ma loro hanno il diritto d’andarci ed esprimere le loro idee.
Partono le dichiarazioni dal megafono. Mentre passo non posso non ascoltare (tra parentesi il mio flusso di pensiero): “Dire no a Bush e al suo terrorismo (OK), dire di no a Prodi (In che senso?) per un ritiro immediato di tutte le nostre truppe dall’Iraq e dall’Afghanistan (Non sono convinto) contro Israele per la causa palestinese e l’intifada (Non sono convinto) contro i soldati in Libano e le violenze dello stato (Non ascoltare.. non ascoltare)”.
In treno rifletto a che cosa mi abbia fatto irritare di alcuni appelli che avevo sentito. Ecco: l’ideale politico sopra la realtà. Gli ideali sono importanti, sacri, posso battermi per i miei ideali, ma se diventano vuoti e la realtà è aliena al mio pensiero c’è qualcosa che non va.
La ragione di stato sulla realtà, l’ideale politico prima del mondo, è questo quello che mi ha indispettito. Penso che il nostro metro siano il mondo e la realtà che ci circonda: ero contrario alla guerra in Iraq e in Afghanistan, (“ero” nel senso che non volevo iniziassero), ma adesso mi sembrerebbe criminale ritirare le truppe, qualcosa del tipo: “scusate se abbiamo fatto un macello, al casino penasteci voi. Ciao!”. Mi hanno insegnato che se crei un problema lo risolvi, o almeno ci provi, non ti giri e guardi da un’altra parte pensando “non vedo il problema: si dev’essere risolto”.
Penso sia malsano modellare la realtà in base ai propri valori, senza fermarsi a pensare, senza cercare di capire, andando avanti con un para occhi: anche perchè in questo modo è il valore stesso a rimetterci, a perdere di significato, come nella pubblicità.
In che senso? Paragoniamo i valori alla pubblicità e la realtà ai prodotti. Io posso fare una bella pubblicità, e, per un breve periodo, posso convincere delle persone che ho ragione, che quello che sto dicendo è vero, ma se il prodotto poi si rivela scarso, non c’è pubblicità che tenga. E questo può spiegare la delusione e la repulsione/distacco dalla politica: anni di bella pubblicità, ma un prodotto di bassissimo valore: consumatore perso.
Si contano sulle dita di un falegname distratto i successi di prodotti scarsi con una buona pubblicità: dietro un successo non c’è solo una pubblicità efficace, ma deve esserci anche un prodotto vero e di qualità
The Fame Game
/in Riflessioni personali/by pierotagliaUn viedo musicale davvero mitico per un concorso di nuovi talenti musicali
Siti interessanti
/in Riflessioni personali/by pierotagliaCome consueto vi segnalo alcuni blog e e siti interessanti:
E uno
/in Riflessioni personali/by pierotagliaTorno brevemente dal mio esilio volontario. Oggi uno degli esami grossi dell’anno è andato, semiotica del visibile, un ricco 27.
Stasera come premio riposo e bolg, per poi tornare ancora una settimana tra i libri e dedicarmi alle ultime fatiche della settimana prossima.
Riprenderò a scrivere regolaremente sul blog dall’11
Featured image:Photo by modezero – http://flic.kr/p/76gbvu
Appunti maturità
/in Riflessioni personali/by pierotagliaPer tutti coloro che stanno facendo la maturità, segnalo un interessante pagina dove trovare un po’ di appunti da scaricare in fromato audio: si può provare il ripasso in notturna, come nei film, mentre dormi.
Nuovi OGM
/in Riflessioni personali/by pierotagliaSe un domani dovessi aver voglia del sapore di pomodoro dovrò mangiare dei limoni, dei gerani o della citronella?
La quattro stagioni sarà floreale: gerani, mozzarella, prosciutto, funghi e carciofini.
Internet è una cosa meravigliosa
/in Riflessioni personali/by pierotagliaGrazie ad internet ed alla banda larga, anche se sono chiuso in casa a preparare gli esami (per questo non scrivo sul blog, ma tornerò dopo l’undici luglio) ho potuto vedere le mie nuove cuginette grazie al Blog di mio zio e a Flickr e vedere subito un video girato dal paparino e messo subito su Youtube.
Mi sento più vicino a casa
Gli Ideali e la pubblicità
/in Riflessioni personali/by pierotagliaPartono le dichiarazioni dal megafono. Mentre passo non posso non ascoltare (tra parentesi il mio flusso di pensiero): “Dire no a Bush e al suo terrorismo (OK), dire di no a Prodi (In che senso?) per un ritiro immediato di tutte le nostre truppe dall’Iraq e dall’Afghanistan (Non sono convinto) contro Israele per la causa palestinese e l’intifada (Non sono convinto) contro i soldati in Libano e le violenze dello stato (Non ascoltare.. non ascoltare)”.
In treno rifletto a che cosa mi abbia fatto irritare di alcuni appelli che avevo sentito. Ecco: l’ideale politico sopra la realtà. Gli ideali sono importanti, sacri, posso battermi per i miei ideali, ma se diventano vuoti e la realtà è aliena al mio pensiero c’è qualcosa che non va.
La ragione di stato sulla realtà, l’ideale politico prima del mondo, è questo quello che mi ha indispettito. Penso che il nostro metro siano il mondo e la realtà che ci circonda: ero contrario alla guerra in Iraq e in Afghanistan, (“ero” nel senso che non volevo iniziassero), ma adesso mi sembrerebbe criminale ritirare le truppe, qualcosa del tipo: “scusate se abbiamo fatto un macello, al casino penasteci voi. Ciao!”. Mi hanno insegnato che se crei un problema lo risolvi, o almeno ci provi, non ti giri e guardi da un’altra parte pensando “non vedo il problema: si dev’essere risolto”.
Penso sia malsano modellare la realtà in base ai propri valori, senza fermarsi a pensare, senza cercare di capire, andando avanti con un para occhi: anche perchè in questo modo è il valore stesso a rimetterci, a perdere di significato, come nella pubblicità.
In che senso? Paragoniamo i valori alla pubblicità e la realtà ai prodotti. Io posso fare una bella pubblicità, e, per un breve periodo, posso convincere delle persone che ho ragione, che quello che sto dicendo è vero, ma se il prodotto poi si rivela scarso, non c’è pubblicità che tenga. E questo può spiegare la delusione e la repulsione/distacco dalla politica: anni di bella pubblicità, ma un prodotto di bassissimo valore: consumatore perso.
Si contano sulle dita di un falegname distratto i successi di prodotti scarsi con una buona pubblicità: dietro un successo non c’è solo una pubblicità efficace, ma deve esserci anche un prodotto vero e di qualità
I problemi d’Italia
/in Riflessioni personali/by pierotagliaDopo lunghe consultazioni, il senato ha trovato quale sia il vero problema d’Italia: la mancanza di gelato alla buvette.
Una protesta guidata da Rocco Buttiglione, che riesce a mettere d’accordo sinistra e destra.
Dopo aver ottenuto un corso per sommelier e le settimane gastronomiche regionali, i poveri senatori cercano sollievo ad una vita fatta di problemi ed angosce, dove si cercano le soluzioni per arrivare a fine mese.
Operatori di Telefonia
/in Riflessioni personali/by pierotagliaUna notizia che mi ero perso e alla quale non è stato dato molto spazio: nasce una nuova compagnia telefonica, COOP Voce.
La Coop si butta nel mercato della telefonia, qui il sito con i dettagli
La Città Proibita
/in Riflessioni personali/by pierotagliaQuesta sera sono andato a vedere l’ultimo film di Zhang Yimou (Hero, La foresta dei Pugnali volanti): “La città proibita.”
Bello: fotografia e immagini stupende. Una storia inizialmente confusa che si risolve in un grande epilogo che unisce tutti gli elementi della storia: un elastico che si tende piano piano fino a spezzarsi con un sonoro schiocco