Prince e la Musica on Line
Mi sembra che alcuni artisti non riescano ancora a comprendere il potenziale della rete: con YouTube, infatti, Prince riesce a raggiungere un pubblico immenso a costo 0, elemento impensabile con i media tradizionali, e cos’ facendo riesce ad aumentare i propri introiti.
Bisonga tenere conto di due fattori importanti:
1) la diffusione del materiale è “virale”, inteso come diffusione di un oggetto da un utente ad un altro; questo comporta una diffusione su larga scala dovuta in un primo momento a coloro che conoscono l’artista in questione e successivamente ai contatti che queste persone hanno: vengono raggiunte persone che mai si sarebbero interessate a Prince e che forse acquisteranno un suo CD.
2) quello che si acquista non sono gli oggetti quanto le esperienze e le emozioni e da questo deriviamo altre due considerazioni.
a) Su YouTube, la qualità non è delle migliori ed un appassionato di Prince, dopo aver visto un video, o sentito una canzone, andrà a cercare il CD o il cofanetto del concerto e dei suoi Video su DVD. La stesso fattore vale per il p2p, se sono un appassionato di un certo gruppo non mi accontenerò di una canzone codificata in mp3 a 120 kbs ma vorrò qualcosa di più.
b) Come ho detto si acquistano emozioni, non oggetti: questo il motivo del lento declino dell’industria musicale. Se infatti nel passato questa deteneva il monopolio sul bene “musica” ora che il mercato si è aperto (acquisto musica on line e p2p) questa deve essere in grado di rinnovarsi e reinventarsi: non si può pensare di mantenere inalterato un prodotto a fronte di una forte concorrenza a costo 0 (il p2p): le risposte secondo me sono 2: diminuzione dei costi (un CD non può costare 20-30 €, infatti ne ho fatto scorta negli USA dove costano 10 dollari) e impostare un diverso sistema di promozione: non acquistate musica, acquistate un CD, una copertina, un oggetto originale con il quale interagire. Puntare su tutto ciò che un CD è, non solo sulla musica in esso contenuta.