Moda e Anoressia

Oliviero Toscani stupisce e racconta il nostro tempo con le sue foto: sicuramente qualcosa che non vorremmo mai vedere, ma che c’è, e che non smetterà d’esistere per il semplice fatto che non lo vediamo.

Vorrei però spezzare una lancia in favore del mondo moda, che secondo me non è responsabile del problema “anoressia”.

Le modelle sono magre e così devono essere: anonime ed invisibili, quello che va in scena non sono delle donne, ma gli abiti: come un quadro con la sua cornice, una presenza discreta che supporta, che sostiene e che non invade lo spazio della rappresentazione. Nel passato le modelle erano definite mannequin, manichini, perchè questo è il loro ruolo: supporti per abiti. Si può non essere d’accordo, ma questo è il mondo della moda, vanno in scena degli abiti che devono essere mostrati e non indossati: l’attenzione dev’essere sulla creazione non sul supporto.

Più che il mondo della moda penso che il mondo dei negozi sia da cambiare, i manichini sono i nostri doppi, non le modelle. Le modelle sono persone con una propria identità, svolazzano anonime, ma sono vive. Il manichino diventa il nostro doppio, un nostro simulacro nel quale vederci con degli abiti: fate caso alle dimensioni dei manichini nei negozi, sono quelli i fisici che molte donne ricercano, non quello delle modelle.

Una voce si alza: ma mio figlio ha guardato le sfilate di moda e vuole essere come loro! Ma cosa ci faceva tuo figlio solo davanti ad un telegiornale, o ad una rubrica di moda (che solitamente passano verso le 23-23.30), o tutto solo davanti ad un canale di moda? Non è che lo avevi parcheggiato in salotto? No vero?

E’ per questo che metto la foto alla fine del post: spero che se un bambino piccolo naviga venga fermato e che non sia abbandonato a se stesso ed a questa immagine, anche perchè se no questa immagine non è la cosa peggiore che vedrà in linea

Legge 40? no, grazie

Il vaticano si scaglia contro la decisione di una coppia che malata di talassemia decide di verificare se il feto è malato: allarme Eugenetica!

Non importa se la madre ed il padre sono portatori di una malattia che rende difficile la fecondazione normale e che può portare il futuro nascituro a trasfusioni ogni 15-20 giorni, al trapianto di midollo o alla chemioterapia.

Scelte di fede (fatte da altri) prima di ogni altra cosa, anche della realtà, la mia e la vostra: non siamo tutti in grado di sostenere lo sviluppo di un bambino malato, non tutte le coppie sono perfette ed in grado di sostenersi in momenti difficili. Ci sono coppie in grado ed altre no: bisogna accettare le nostre diversità e le nostre debolezze, senza cadere nell’errore opposto, cioè ricorrere a pratiche mediche come questa in casi non strettamente necessari.

La legge 40 andrebe modificata, ma questo è utopistico in un paese dove la chiesa regna ancora e detta l’agenda dei nostri politici, sia di destra che di centro che di sinistra.

Giusppe Betori, Segretario generale della Cei, dice no a questa tecnica e sì alla vita: ma ci sarà quando questo bambino ipotetico nascerà? Sarà vicino a questa coppia? Oppure la coppia sarà lasciata solo a se stessa?…

Penso che le scelte siano fattori individuali: non costringerò mai un cattolico ad abortire, un mussulmano a bere vino o chiunque a trasgredire la propria fede, vorrei solo che fosse reciproco.

La chiesa fa il suo dovere e cerca di convincermi della sua verità, ma la scelta spetta solo a me.

New York Post Gratis sul Web

Il Web è una miniera di potenzialità ed un palcoscenco immenso ed ogni tanto qualcuno lo comprende.

E’ di ieri la notizia che il New York Post ha deciso di rendere accessibili e gratuiti tutti gli articoli on line e la maggior parte degli archivi dal 1951 ad oggi (unica periodo a pagamento è la finestra che va dal 1923 al 1986).

Questa scelta è frutto solo di una buona idea, ma anche della capacità di gardare in faccia i fallimenti o le cose che non funzionano. Il NY Post ha visto che il suo abbonamento on line non dava i risultati sperati, erano in pochi a pagare. Invece che lasciare tutto inalterato ha deciso di cambiare strategia: puntare sugli annunci publicitari e aumentare il numero degli utenti.

Adesso vedremo se anche gli altri giornali (come ritengo probabile) si allineeranno alla scelta lungimirante del Post.

Prince e la Musica on Line

Leggo sul corriere che Prince si scaglia contro YouTube e contro il p2p.

Mi sembra che alcuni artisti non riescano ancora a comprendere il potenziale della rete: con YouTube, infatti, Prince riesce a raggiungere un pubblico immenso a costo 0, elemento impensabile con i media tradizionali, e cos’ facendo riesce ad aumentare i propri introiti.

Bisonga tenere conto di due fattori importanti:

1) la diffusione del materiale è “virale”, inteso come diffusione di un oggetto da un utente ad un altro; questo comporta una diffusione su larga scala dovuta in un primo momento a coloro che conoscono l’artista in questione e successivamente ai contatti che queste persone hanno: vengono raggiunte persone che mai si sarebbero interessate a Prince e che forse acquisteranno un suo CD.

2) quello che si acquista non sono gli oggetti quanto le esperienze e le emozioni e da questo deriviamo altre due considerazioni.
a) Su YouTube, la qualità non è delle migliori ed un appassionato di Prince, dopo aver visto un video, o sentito una canzone, andrà a cercare il CD o il cofanetto del concerto e dei suoi Video su DVD. La stesso fattore vale per il p2p, se sono un appassionato di un certo gruppo non mi accontenerò di una canzone codificata in mp3 a 120 kbs ma vorrò qualcosa di più.
b) Come ho detto si acquistano emozioni, non oggetti: questo il motivo del lento declino dell’industria musicale. Se infatti nel passato questa deteneva il monopolio sul bene “musica” ora che il mercato si è aperto (acquisto musica on line e p2p) questa deve essere in grado di rinnovarsi e reinventarsi: non si può pensare di mantenere inalterato un prodotto a fronte di una forte concorrenza a costo 0 (il p2p): le risposte secondo me sono 2: diminuzione dei costi (un CD non può costare 20-30 €, infatti ne ho fatto scorta negli USA dove costano 10 dollari) e impostare un diverso sistema di promozione: non acquistate musica, acquistate un CD, una copertina, un oggetto originale con il quale interagire. Puntare su tutto ciò che un CD è, non solo sulla musica in esso contenuta.

Visitare Parigi: Mangiare e Musei

Continuiamo sull’onda delle informazioni utili per visitare la capitale francese e più precisamente sui ristoranti:

Negli Champs Elysee, svoltate in un vicolo al numero 114: fatti 20 metri vi troverete davanti al Midore, dove per 4,90 € potrete fare una colazione con caffè, succo, 2 pasticcini, una baguettina, burro e marmellata. La maggior parte dei bar offrono una colazione tra i 5 ed i 7 € con corissant, succo e una bevanda calda. Se volete spendere ancora meno datevi alle crepes (evitate i baracchini nei luoghi più turistici dove i prezzi passano dai 2 ai 5 €)

Almeno una volta, se non due, consiglio di cenare nel quartiere latino: una festa di colori e culture diverse. Noi ci siamo dati alla cucina francese: lumache e fonduta di fotmaggio: abbiamo provato la fonduta la roquefort, con le mele e con tre diversi formaggi. Le fondute vengono servite con patate, crostini di pane e salumi. Appena trovo i biglietti da visita vi do gli indirizzi

Per salire sulla torre Eiffel fatevi due piani a piedi: pagherete 6 euro invece di 12. Calcolate 5, massimo 10 minuti per piano. Il terzo piano è da fare obbligatoriamente con l’ascensore: sconsigliato a chi soffre di vertigini;

Fate attenzione comunque agli orari di chiusura effettivi dei musei: ad esempio il museo d’Orsay chiuderebbe alle 6 sulla carta, ma le sale vengono chiuse alle 5,30;

Se avete tempo fate una visita al museo dell’Orangerie, meno affollato dell’Orsay, ma molto bello: è in questo museo che si trovano i maxi quadri delle ninfee di Monet;

Harry Potter e i Doni della Morte

In questi giorni ho avuto un aumento vertiginoso delle visite: alcuni mesi fà avevo annunciato quello che secondo me sarebbe stata la traduzione italiana del titolo dell’ultimo libro: Harry Potter e i doni della morte. Ho azzeccato in pieno (mio fratello sostiene che la salani ha copiato il titolo dal mio blog,spero non sia così altrimenti dovrò tradurre tutto il libro.. Giulio inoltre sostiene che potrei fare causa alla salani perchè il mio titolo era in licenza creative commons….)

Per rispetto di coloro che vogliono leggere il libro non farò anticipazioni e non rivelerò nulla, ma se qualcuno non è in grado di aspettare e vuole sapere tutto o le cose più eccitanti di questo fantastico libro mi può mandare una mail (piero@tagliapietra.net) e risponderò a tutte le vostre domande sull’ultimo libro

Viaggiare a Parigi: Informazioni generali

Ritornato dal viaggio a Parigi: felicissimo. Ecco una serie di post, spero utlili, per chi vuole visitare questa meraviglisa città.

Se arrivate all’aereoporto Charles de Gaulle e dovete prendere la Rer mettetevi il cuore in pace: 20 min di coda non ve li risparmia nessuno… Già che ci siete comprate anche il ritorno ed un carnet dis (set di corse da 10), sicuramente 10 biglietti della metrò verranno utilizzati.

Pensate bene se fare la carta dei musei: controllate i musei e le strutture convenzionate. Altrimenti preparatevi a pagare 5-6 euro per ogni cosa (orsay, orangerye, torre Eiffel, arco di trionfo, salire su Notre Dame, entare al Pantheon, salire sulla cupola del Sacre Coeur…)

Il museo del Louvre è gratuito dalle 18 del venerdì e chiude alle 21.45…

Per pranzo una baguette è più che soddisfacente altrimenti ripiegate sulle crepe: con 3-4 euro farete un pranzo o una merenda eccellente eccellente;

Se potete la mattina comprate dell’acqua e qualche cosa per fare uno spuntino in un supermercato, eviterete di farvi spennare

Attenti agli alcolici: birra piccola 4-5 euro… fate un po’ i conti con due birre medie. Meglio del vino, comunque caro: mezzo litro 9-10 euro.

Seguiranno altri post

Parigi


In questi giorni il blog si godrà 5 giorni di meritato riposo.

Vado a Parigi con il mio Amore

Ci sentiamo il 12

Stevia

Negli Usa, grazie a zio Steve, abbiamo fatto la conoscenza di un incredibile sostitutivo dello zucchero: la Stevia.

E’ un potentissimo dolcificante (da 70 a 400 volte più dolcificante dello zucchero), non ha calorie e non fa ingrassare poichè non viene metabolizzata contrariamente a quanto avviene con gli altri dolcificanti. Inoltre non è tossico come l’aspartame, simpatico dolcificante che, se riscaldato oltei 30 c°, produce metanolo che poi si trasforma in formaldeide, una neurotossina.

Negli Usa ne abbiamo fatto un’abbondante scorta. Tornato in Italia mi sono chiesto: sitroverà anche da noi? Cerchiamo.

La stevia è molto conosciuta, ma nella UE è vietata la commercializzazione del prodotto finito dal1997 poichè non c’erano prove della sua atossicità (nello stesso periodo si dava l’ok all’aspartame…). In sud america la pianta è consumata da centinaia d’anni ed in giappone lo utilizzano dal 1970 senza effetti colaterali… mistero. Comunque nella UE si può coltivare la stevia e ricavare in casa il dolcificante (compra i semi su E-bay e qui come curare la pianta ed ottenre l’estratto), oppure si può andare in Svizzera nei supermercati.

Leggendo ho fatto delle riflessioni. Fornisco i dati e tirate le vostre:

la stevia non è brevettabile, cresce spontaneamente
non è una pianta da monopolio
è di facile coltivazione e lavorazione
non è tossica (in giappone è consumata da 40 anni e ci sono molti studi)
dolcifica più dello zucchero
è totalmente naturale e non prodotta in un laboratorio
sarebbe fenomenale per curare diabetici ed obesità
è già usata in molti prodotti

per ulteriori informazioni su Stevia, Aspartame, Stevia vs Aspartame

Ultima tappa: San Francisco e dintorni

Gli occhi ancora bruciano per la sveglia brutale e impassibile che ci ha costretti d aprire gli occhi alle 5 di mattina: io pensavo che le 5 esistessero solo al pomeriggio, ma mi sbagliavo.

Con il passo di uno zombie appena resuscitato andiamo verso l’aeroporto: controlli, biglietti, seduti e decollo. Non ricordo molto del primo volo: il mio corpo reagiva agli stimoli esterni mentre il cervello dormiva tranquillamente.

Scalo a Denver.

Mi sveglio improvvisamente: merito della coca-cola (zucchero e caffeina battono sonno 2-0). Altre due ore di volo e una di fuso orario: la mia ghiandola pineale (sede dei bioritmi del corpo) esplode e chiede per favore se possiamo tornare in Italia, al tempo 0 : gli dico di pazientare ancora per poco.

San Francisco: caldo!

Un po’ di vento ma sembra un enorme phon. Per fortuna andiamo a pranzo e l’aria condizionata ci salva dalla calura. Finito il pranzo via a prendere un caffè da starbucks: sembriamo beduini che vanno da un oasi all’altra in cerca di frescura.

In macchina (più un pulmino scolastico in gita dato il numero di persone e soprattutto di bagagli) saliamo verso Nord attraverso l’autostrada. Svolta a sinistra attraverso foreste di sequoie e poi l’oceano.

Ora siamo a Fort Garland, riposo in preparazione a domani: fare tutta la strada costiera fino a San Francisco