Secondo Repubblica il 3+2 non funziona: alla fine, nonostante le varie riforme, una buona parte degli studenti rimangono comunque fuori corso.
A cosa è dovuto tutto ciò? Ho una mia idea.
Cosa è cambiato con la famigerata Zecchino-Moratti?
Il numero di esami è cresciuto esponenzialmente e la formazione è peggiorata: ogni anno, sia nel 3 che nel 2, gli studenti devono dare circa 12 esami nel caso siano tutti da 5 crediti (il mio caso) e minimo 6 (non conosco nessuno che abbia dato solo 6 esami).
Il che vuol dire che io ho cinque settimane di lezione, esame, 5 settimane di lezione, esame…. in un ciclo continuo che va da settembre/ottobre fino a giugno/luglio.
Il numero degli esami è aumentato, ma i programmi nel frattempo sono rimasti invariati: facciamo un esempio concreto, Storia della Semiotica, 5 settimane di lezione più questa bibliografia :
1. U. Eco, “History and Historiography of Semiotics”, pp. 730-46.
2. G. Manetti, Le teorie del segno nell’antichità classica
3. F. Lo Piparo, Aristotele e il linguaggio. Cosa fa di una lingua una lingua
4. S. Meier-Oeser, “Medieval Semiotics”, Stanford Encyclopedia of Philosophy
5. C. Marmo, testi inediti disponibili in rete sul sito del Corso di laurea
6. C. Marmo, “Symbolum, simulacrum, imago e altri termini collegati nelle opere di Ugo di San Vittore”
7. S. Bonfiglioli, “Simboli o icone? I segni in limine della tradizione platonica”,
8. M. Bettetini, “I Libri Carolini: da un errore di traduzione nuovi sensi per l’immagine”.
In totale ci sono circa 800 pagine da leggere e da studiare bene, pena la ripetizione dell’esame (come nel mio caso).
Bene. Moltiplicate tutto questo programma per i 12 esami all’anno (salvo rare eccezioni di meravigliosi docenti che capiscono che in 5 settimane non puoi fare tutto, dalla preistoria al medioevo e si focalizzano su un singolo argomento) e cosa ottenete?
1) Un costo proibitivo: se volete comprare tutti i testi degli esami, calcolando che in molti casi si devono solo studiare capitoli, dovrete vendere un rene (un esame = 5 libri; 20 euro x 5 = 100 moltiplichiamo per 12 esami l’anno e per 5 anni universitari = 6000 euro di libri) oppure fare le fotocopie (sentendomi in colpa perchè uccido la cultura non comprando i libri)
2) Nessun ricordo: fai un esame, dimentichi e passi a quello successivo, fai un esame, dimentichi e passi al successivo…. molto divertente, ma inutile. Dato che avevo questo sospetto ho scelto semiotica perchè avrei fatto 50 esami di semiotica, distinti tra varie aree, ma comunque relativi ad un solo argomento e alla fine qualcosa rimane (vi consiglio di non scegliere università e corsi troppo dispersivi). Inoltre lo studio è fermo a livello liceale, aumenta solo la mole di pagine da gestire.
3) In molti casi rimani indietro perchè hai sovrapposizioni tra esami (con 12 esami l’anno, vuoi che almeno 3 non siano lo stesso giorno o uno dopo l’altro? tipo lunedìmartedìmercoledì?) o perdi un appello e devi aspettare fino al prossimo, ma devi riprendere gli appunti, la bibliografia e tutto quello che hai dimenticato.
Per assurdo, se devi rifare un esame è la volta buona che impari qualcosa, perchè sei costretto a ritornare più e più volte sugli stessi argomenti
Sempre secondo
repubblica gli studenti che rimangono in corso sono quelli di medicina, giurisprudenza e della altre facoltà che non hanno subito il 3+2….