Ogni tanto mi chiedo perchè le cose vengano fatte, o meglio, mi chiedo perchè vengano fatte senza riflettere, soprattutto per quanto riguardo la pubblica amministrazione.
Stasera parlavo con una mia cara amica e discutevamo sulla pedonalizzazione della zona universitaria, una delle idee peggio realizzate dal comune.
Perchè?
Non so quanto siate familiari con Bologna, città che a me piace tantissimo dove vivo e studio, ma dovete sapere che la pianta della città è un ovale e tutto l’emisfero sinistro è zona universitaria (circa, facciamo un quarto dell’emisfero sinistro). Alcuni mesi fa è stato intrapreso il progetto di pedonalizzazione della zona universitaria con il divieto d’accesso 24 ore su 24 per i non residenti.
Il piano è stato intrapreso per rendere Bologna più vivibile dal punto di vista della qualità della vita e dell”aria, sicuramente un obbiettivo lodevole e da perseguire.
Peccato che la zona universitaria non sia proprio un salotto, anzi, in alcuni punti è, diciamo, degradata, per usare un termine leggero.
Invece di ripulire la zona, renderla sicura, favorire il via vai di gente, la si è semplicemente chiusa: in questo modo molte persone possono fare i loro porci comodi alla luce del sole, tanto non viene nessuno a controllare.
Al momento via Belle Arti non è messa molto bene dal punto di vista economico, anzi… chi aveva fiutato la cosa aveva già venduto e chi è ancora li stà cercando di vendere, impresa più che mai difficile ora: la via semi deserta a tutte le ore del giorno mette un po’ di tristezza.
La tendenza che qui è espressa è diffusa: si propone qualcosa valutando solo le conseguenze dirette e senza pensare che questa sia soggetta anche ad altri fattori e che influenzerà anche le altri componenti del sistema nella quela si trova immessa.
Se si vuole rendere vivibile la città non è sufficiente decidere di pedonalizzare la zona: migliora i servizi, rendi più sicura l’area, riqualificala. Altrimenti rischi solo di fare più danni di prima. Si cerca di trasformare via Zamboni in via d’Azeglio (una delle vie da struscio in tiro): se metti un vestito da sera ad un maiale, resta comunque un maiale (grazie Obama).
Le nostre scelte non sono delle rette, non sono dei lego, dove se cambiamo un mattoncino rosso con uno blu alla fine il risultato non cambia: le modifiche tendono ad influenzare tutto l’ambiente circostante, anche in modi che non si erano previsti o calcolati.
Penso che ogni tanto si sottovaluti l’impatto che le scelte della poltica hanno nella vita di una città o di uno stato, e , ancora di più, si tenda a ragionare solo sul problema percepito e non sulle sue reali cause: spesso non puoi risolvere il problema direttamente, perchè in realtà il problema è il risultato di diverse situazioni che si sovrappongono: se non le risolvi il problema è destinato a ripresentarsi, sempre.
E questo vale per via belle arti, per via zamboni, per i rifiuti in campania, per alitalia, per tutto
Fare le cose senza testa
/in Riflessioni personali/by pierotagliaStasera parlavo con una mia cara amica e discutevamo sulla pedonalizzazione della zona universitaria, una delle idee peggio realizzate dal comune.
Perchè?
Non so quanto siate familiari con Bologna, città che a me piace tantissimo dove vivo e studio, ma dovete sapere che la pianta della città è un ovale e tutto l’emisfero sinistro è zona universitaria (circa, facciamo un quarto dell’emisfero sinistro). Alcuni mesi fa è stato intrapreso il progetto di pedonalizzazione della zona universitaria con il divieto d’accesso 24 ore su 24 per i non residenti.
Il piano è stato intrapreso per rendere Bologna più vivibile dal punto di vista della qualità della vita e dell”aria, sicuramente un obbiettivo lodevole e da perseguire.
Peccato che la zona universitaria non sia proprio un salotto, anzi, in alcuni punti è, diciamo, degradata, per usare un termine leggero.
Invece di ripulire la zona, renderla sicura, favorire il via vai di gente, la si è semplicemente chiusa: in questo modo molte persone possono fare i loro porci comodi alla luce del sole, tanto non viene nessuno a controllare.
Al momento via Belle Arti non è messa molto bene dal punto di vista economico, anzi… chi aveva fiutato la cosa aveva già venduto e chi è ancora li stà cercando di vendere, impresa più che mai difficile ora: la via semi deserta a tutte le ore del giorno mette un po’ di tristezza.
La tendenza che qui è espressa è diffusa: si propone qualcosa valutando solo le conseguenze dirette e senza pensare che questa sia soggetta anche ad altri fattori e che influenzerà anche le altri componenti del sistema nella quela si trova immessa.
Se si vuole rendere vivibile la città non è sufficiente decidere di pedonalizzare la zona: migliora i servizi, rendi più sicura l’area, riqualificala. Altrimenti rischi solo di fare più danni di prima. Si cerca di trasformare via Zamboni in via d’Azeglio (una delle vie da struscio in tiro): se metti un vestito da sera ad un maiale, resta comunque un maiale (grazie Obama).
Le nostre scelte non sono delle rette, non sono dei lego, dove se cambiamo un mattoncino rosso con uno blu alla fine il risultato non cambia: le modifiche tendono ad influenzare tutto l’ambiente circostante, anche in modi che non si erano previsti o calcolati.
Penso che ogni tanto si sottovaluti l’impatto che le scelte della poltica hanno nella vita di una città o di uno stato, e , ancora di più, si tenda a ragionare solo sul problema percepito e non sulle sue reali cause: spesso non puoi risolvere il problema direttamente, perchè in realtà il problema è il risultato di diverse situazioni che si sovrappongono: se non le risolvi il problema è destinato a ripresentarsi, sempre.
E questo vale per via belle arti, per via zamboni, per i rifiuti in campania, per alitalia, per tutto
Odio Trenitalia: no ai cani in treno
/in Riflessioni personali/by pierotagliaSe potessi, se ci fosse un alternativa, spenderei di più e viaggerei con un altra compagnia, praticamente solo per non dover aver a che fare con trenitalia.
La norma è come in molti casi un provvedimento fatto con i piedi invece che con la testa, in quanto cerca di risolvere problemi senza riflettere, come avviene sempre più spesso: si vuole risolvere il problema dei parassiti e della gente che ha paura del cane.
Trovo giustissima quella parte di provvedimento che obbliga i padroni ad avere un certificato medico (se tieni al tuo compagno a 4 zampe c’è l’hai già, quindi non cambia molto) dove si dichiara che il cane non ha parassiti.
Vietare il viaggio al cane grande mi sembra un errore per svariate ragioni:
1) paga il biglietto ed occupa un posto, quindi se una persona ha paura del cane basta che non si sieda vicino al cane: su una carrozza ci sono circa 50 posti a sedere, vuoi non trovarne uno lontano dal cane? ci sono minimo 4 carrozze, fai un po’ il conto tu….
2) s’incentiva l’abbandono dei cani: molte persone che lo portavano in vacanza, che se lo portavano avanti e indietro purtroppo saranno costretti ad abbandonarlo o a darlo in affido a canili
Io mi trovo nella seconda situzione: a Bologna ho un bellissimo cane di 12 kg, tranquillo e dolce, ma con il fatto che torno a casa alcuni weekend al mese, dovrò lasciarlo a qualcuno…
Stevia: nuovi dolcificanti
/in Riflessioni personali/by pierotagliaAvevo già dedicato un post alle proprietà della stevia, che potrebbe sostituire lo zucchero dato che dolcifica ma da molti meno problemi.
Oggi ne parla anche repubblica con un articolo
Air France è scappata per colpa della CGIL
/in Riflessioni personali/by pierotagliaAddoro la rete, nei media tradizionali la memoria è volatile, si dimenticano le cose dette ed i fatti avvenuti, oppure si ritrattano, si dice che si è capito male, che si è stati fraintesi.
On line un documento trova sempre il modo di tornare: come nel rizoma di Deleuze ogni punto è in connessione con un altro e non esiste una strada ma infiniti percorsi ed alla fine la memoria torna, a patto di essere disposti ad accettarla.
11 settembre
/in Riflessioni personali/by pierotagliaOggi è l’undici settembre, tragica data dell’attentato alle torri gemelle. Forse sarebbe giusto ricordare anche un altro 11 settembre, quello del 1973, più precisamente in Cile: se il nome Salvator Allende non vi dice nulla andate ad approfondire.
Il conteggio dei morti per gli attentati negli USA è di 2974 morti, in Cile si parla di circa 2.095 morti e 1.102 “scomparsi” durante la dittatura, ma i numeri potrebbero essere maggiori.
Se bisogna ricordare ricordiamo tutto, anche il supporto degli USA a Pinochet da parte di Kissinger, non solo le memorie utili. Sui giornali però di questo non se ne parla.
Rilascio pergamena di laurea
/in Riflessioni personali/by pierotagliaDopo due anni dal conseguimento del titolo è finalmente giunta la prestigiosa pergamena di laurea

Notizie preoccupanti
/in Riflessioni personali/by pierotagliaSecondo me è allarmante, o più precisamente dovrebbe essere motivo di preoccupazione e far riflettere, l’aumento di aggressioni a danni di omosessuali nella capitale (la terza in questi ultimi mesi), di revisionismo storico (dove i soldati della Rsi sono esaltati perchè fedeli alla patria) dove a Milano s’inaugura la sede di cuore nero e vengono minaciati i cronisti (spezzo un braccio). Potremmo anche continuare ma penso sia sufficiente.
Pensieroso e preoccupato
Novità apple: new ipod, itunes 8…
/in Riflessioni personali/by pierotagliaRilasciato anche itunes 8, con nuove modialità di visualizzazione e modalità genius: questo piccolo amico analizza la canzone che stiamo ascoltando e trova altre che si abbinano perfettamente con la stessa! Prestigio!
Che cosa è la semiotica visiva
/in Riflessioni personali, semiotica/by pierotagliaScritto da Piero Polidoro, questo libro ha il pregio di spiegare in maniera comprensibile ed efficace nell’arco di un centinaio di pagine non solo la semiotica visiva, ma più in generale anche la teoria della semiotica del testo.
Se volete approfondire le vostre conoscenze semiotiche o volete acquisirne, se lavorate con le immagini, questo è un testo che consiglio ma è soprattutto un testo che può migliorare il modo in cui preparate un sito, una campagna pubblicitaria o una presentazione.
L’alternativa è assumere un semiotico (tra un po’ sarò in vendita, se siete interessati alle analisi qualitative inviate mail, contattatemi su facebook, skype o altro mezzo) e sposarne uno (sconsigliato ;-))
Appunti di Viaggio in Francia: strade e campeggi
/in Riflessioni personali, viaggi/by pierotagliaEbbene sì sono
tornato, anche se sarei rimasto via più a lungo: viaggio meraviglioso, piacevole e alla scoperta di luoghi bellissimi.
Il bilancio finale vede 11 giorni di vacanza effettiva, 4893 km percorsi e 697 foto.
Il nostro viaggio è stato più o meno quello della cartina e questo è l’elenco delle città/luoghi visitati:
Verdun, Reims, Ruen, Costa dello sbarco in Normandia, Moint S.
Michelle, Cote d’armour e les Septe Illes, Arcachon e la dune du Pylat, Tolosa, Colliure, Beux en provance, Cassis con i suoi Calanchi.
In preparazione una serie di post più specifici sul viaggio per chi volesse visitare le città che abbiamo visto.
Ed ora i campeggi:
Consigliamo l’acquisto di una guida, possibilmente aggiornata sui camping
(noi avevamo una guida del 2005 in tedesco).
Prezzi che si aggirano tra i 18 ed i 25 euro (due persone, tenda ed elettricità) ma che possono aumentare o diminuire soprattutto a seconda del paesagio;
alcuni campeggi offorno anch una connessione wifi gratuita per chi vuole mantenere il contatto con li mondo e cercare notizie sugli itinerari possibili e sulle cose da vedere. In molti campeggi potete trovare anche una lavanderia completa di lavtrice ed asciugatrice (tremendamente comodo).
Le strade:
Attenzione agli autovelox, la Francia ne è piena, rispettate i limiti, tutti! Soprattutto in
tangenziale dove gli autovelox crescono come funghi e nei posti più carogna.
Le strade sono poco illuminate e le indicazioni ogni tanto sono lacunose: percorrete sempre tutte le rotonde perchè spesso il cartello che cercate è nascosto all’ultima uscita.
Usate come riferimento i numeri delle strade e non i nomi dei paesi.
