Bidplus: un pessimo comportamento

[edit] Sono stato contattato da Bidplus che m’informa del fatto che loro non hanno nulla a che vedere con il cambio dei nomi del gruppo. Vorrei sapere chi ha fatto tale modifica danneggiando
quindi un’azienda, un elemento che apre un capitolo interessante sulla libertà che possono essere prese su Facebook
Si parla tanto di ascolto, di trasparenza, di come gli utenti debbano essere posti al centro: questa cultura mi non sembra appartenga a bidplus, un sito di aste al ribasso che su Facebook ha un gruppo con 1592 membri. Read more

Chi semina vento raccoglie souvenir

Quello che è accaduto al premier è un atto assolutamente deprecabile, non esiste motivazione per la violenza, se non la difesa della propria incolumità fisica o quella dei propri cari.

Riflettevo sulla dichiarazione di Emilio Fede : l’odio è fomentato da questa opposizione. Ho raccolto un po’ di dichiarazioni più o meno recenti Read more

Qualità, cinema, musica ed aziende

L’altro giorno ho parlato dell’importanza dei contenuti, ma questo non vale solo per la rete e vorrei analizzare nello specifico il caso dell’industria del cinema e della musica. Spesso la crisi del cinema e del mondo dei CD è imputato al p2p, al fatto che gli utenti scarichino film e musica dalla rete, ma personalmente credo che questo rappresenti solo un aspetto di un fenomeno più ampio.

Read more

Internet PR e la qualità

Ho appena finito di leggere “Internet PR” di Marco Massarotto: il vantaggio di essere pendolari è che hai un sacco di tempo per leggere (quando non hai deadline imminenti).

Se devo decidere una cosa che mi è rimasta del libro sono gli aspetti tecnici: il libro mi ha dato una struttura di base sulla quale appoggiare le mie riflessioni (che viaggiavano in ordine sparso) e indirizzato verso alcuni strumenti. Per quanto invece riguarda la parte più generale, essendo una persona che vive di comunicazione, web, barcamp, ascolto, ho ritrovato molte delle riflessioni che avevo già fatto: se invece non avete mai pensato all’importanza del dialogo con i clienti è il caso che leggiate il libro.  Di corsa.

Read more

Il branco sociale: guida ai social media

Il web è pieno di guide tecniche sull’utilizzo dei vari social media, sulla netiquette, ma forse manca qualcosa per godere appieno di questi spazi: manca una rappresentazione, un’immagine che ci aiuti a comprendere meglio il loro funzionamento. Io penso che, per capire, l’immagine del branco sia perfettamente calzante.

Read more

Reeves, Politz e i Social Network

Leggendo  “I miti di Madison Ave” ho trovato due frasi di Alfred Politz (p. 85-86 )che mi hanno fatto riflettere sui Social Network e sul cambiamento della comunicazione in atto:

Read more

Dottore, dottore, dottore del..

Ormai è ufficiale, ne è stata data comunicazione in lungo e in largo su tutte le piattaforme: sono un dottore magistrale in semiotica.

Read more

Presentazioni funzionali

In casa mia le presentazioni sono una religione, non sono una semplice accozzaglia di slide. Di PPT ne ho visti moltissimi durante i vari barcamp: alcuni belli ed altri inguardabili. Belle non vuol dire piene di animazioni e con immagini belle, vuol dire leggibili e funzionali. Fosse per me renderei obbligatorio per chi usa ppt o keynote la lettura di Presentazion Zen o di un testo analogo in modo da capire cosa sta facendo e come dovrebbe farlo.

Read more

Perché sono contro allo scudo fiscale

Chi è a favore può spiegare il perché nei commenti. Io sono contrario perché

  1. Non è chiaro quanti soldi torneranno: si parla di 300 miliardi, ma sono stime; inoltre non è prevedibile quanti di questi torneranno in Italia;
  2. Non è chiaro il ricavo: se non si sa quanto soldi torneranno non è possibile fare previsioni (tanto che Tremonti ha segnato come cifra simbolica un euro); ammettendo che tornino tutti e 300 miliardi il massimo che si ottiene sono 15 miliardi, ovviamente se tornano tutti, un ipotesi ridicola calcolando quanto è tornato in passato;
  3. S’incentiva l’evasione fiscale: sono anni che sentiamo dire che questo condono è l’ultimo, ma non è vero; s’incentiva ad evadere perché tanto prima o poi si fa il condono, sia esso edilizio o legato ai capitali esteri;

Indicare la luna e guardare il dito

Ieri ero a Riva del Garda alla Blogfest per partecipare ad alcuni Barcamp che m’interessavano, per rivedere amici che di solito seguo in rete e per scambiare idee e riflessioni con persone che stimo.
Interventi interessanti, momenti ludici ed il desiderio di stare insieme e condividere: questo è un barcamp, secondo me, e, se devo immaginare il Barcamp ideale, mi viene in mente quello proposto da Gaspar: partecipazione di tutti e limitazione del semplice ascolto senza interazione.
Vedere come libero descriva la Blogfest mi procura un certo fastidio perché secondo me fornisce una visione distorta di quello che è avvenuto.
Vediamo perché.
Questo è quello che racconta libero seguito dalla mia valutazione :
  • La seconda giornata della Blogfest 2009 di Riva del Garda è partita con più voglia di stare insieme per divertirsi che per parlare di internet.” a quanto pare la Blogfest dovrebbe essere un momento per discutere di tecnologia;
  • pienone registrato sia all’Eroticamp e al Food camp, il deserto invece dove si dovrebbe discutere dei Barcamp, le conferenze in cui tutti possono salire in cattedra a parlare di innovazioni sull’uso del web, di software libero e di reti sociali.” si ripete che il barcamp è focalizzato solo sulla tecnologia e non su argomenti diversi, dove punto di contatto è la voglia di discutere e confrontarsi;
  • quando invece si parla di sesso e cibo l’italiano medio e il blogger si ritrovano in massa” inizia un equazione “i blogger sono italiani medi interessati ad argomenti bassi, non alla cultura”;
  • All’ErotiCamp è stato necessario organizzare un servizio di selezione all’entrata per l’elevato numero di partecipanti. ” in realtà la selezione è stata fatta per le tematiche affrontate (il cartello recitava infatti: accesso solo per maggiorenni); inoltre le persone presenti per la maggior parte sono tutti Friendfeediani che si conoscono e che si sapeva già che avrebbero partecipato;
  • dal pubblico si sono levate le proteste di chi rivendicava la differenza tra chi ha passato la vita dietro ai fornelli e chi parla di cucina usando una tastiera“nonostante questo apssaggio sia poco chiaro, (secondo me) ritorna l’idea di pubblico=uomo del mondo (che passa la vita dietro ai fornelli) vs relatore=homo tecnologicus (che passa la vita sulla tastiera);
  • Dal pubblico qualcuno le ha sottolineate con ironia urlando “viva i blogger che non sanno usare i pc!”” a occhio e croce è stato Sartoni (autore di presentazioni fantastiche come sempre), ma potrei sbagliarmi (nel caso corregetemi), che prendeva in giro uno dei relatori: non era il pubblico, ma scherzi tra amici;
Questo in sintesi l’articolo.
Vorrei aggiungere solo alcune informazioni che mancano:
  • i barcamp, come detto prima, sono momenti di confronto su varie tematiche, non esclusivamente dedicati alla tecnologia: ad esempio c’è stato il workcamp a Parma ( orientato al mondo del lavoro) o il wordcamp (con tematiche legate all’uso di wordpress) e ci sarà il Tesicamp a Milano (dove i tesisti presentano i loro lavori alle aziende)
  • l’eroticamp è un barcamp, dove oltre a discutere c’era la possibilità di donare fondi per la Lila (giustamente noi abbiamo contribuito acquistando dei biscotti); inoltre molti interventi affrontavano il rapporto tra sesso e web, modifiche nei comportamenti e nelle interazioni, non erano operazioni morbose sulle nostre perversioni;
  • non emerge per nulla la dimensione partecipativa se non come pubblico vs esperti;
  • non si fa riferimento ai momenti di condivisione e ludici che conferiscono una maggiore leggerezza a questo tipo di non-conferenze;
  • non si parla del successo del photocamp
  • non si parla dei MBA
Se avete altro da aggiungere i commenti sono aperti.
Si dice sempre nei giornali la differenza tra un giornalista vero ed un blogger sono la qualità, l’oggettività e la completezza delle informazioni. Perfetto.