Focalizzarsi sull’online e dimenticarsi del mondo



Questo post ha piu' di sei mesi. Le informazioni contenute potrebbero non essere aggiornate: ultima modifica: 26.05.12

Ogni tanto, soprattutto per quanto riguarda il marketing territoriale (ma mi sembra una tendenza generalizzata), osservo la tendenza a buttarsi in rete dimenticandosi del fatto che esiste un mondo fisico e che rappresenta il punto di partenza per le strategie di comunicazione. Kotler parla delle 4 P [product, Price, Place, People, Promotion (in realtà le P sono di più, ma per semplicità ci riferiremo solo alle quattro di base)] e spesso ci si focalizza sull’ultima, sulla Promotion, dimenticando qualche componente lungo la strada, soprattutto per quanto riguarda il Prodotto.

Ho la fortuna di vivere in un luogo meraviglioso (sul lago di Garda) e alcune settimane fa sono andato a visitare il parco Alto Garda e il museo che, a detta di alcuni amici, merita una visita per la qualità. Una visita sul sito e vediamo che vi sono sentieri da percorrere e per fare fotografie sembra il luogo ideale. Mentre percorriamo la strada vediamo un paesaggio veramente bellissimo, ma arrivati al museo è chiuso.

Io e la mia ragazza cerchiamo una mappa in modo da fare qualche sentiero: sono in vendita, dentro il museo. Proviamo a cercare un punto informazioni: chiuso. Perplessità anche tra gli altri turisti stranieri che cercavano informazioni. Per fortuna grazie all’iphone mi collego al sito del parco, abbiamo guardato i sentieri e con googlemaps siamo arrivati a destinazione.

Grazie a questa esperienza ho riflettuto sul marketing territoriale e sul fatto che, in alcuni casi, sono gli elementi base del marketing (che sembrerebbero ovvi) ad essere assenti.

Partiamo da tre considerazioni.

  1. Se sei una località turistica il tuo obiettivo principale è fare in modo che le persone vengano a visitare il luogo (fisico) e ne parlino bene (online e offline) in modo da aumentare il numero di turisti in visita.
  2. Per aumentare il passaparola è fondamentale che il luogo possa essere visitato: immagino che nessuno dei turisti abbia consigliato di visitare il parco Alto Garda ai propri amici (dato che non hanno trovato i sentieri e non sono entrati nel museo).
  3. Se decidi di mettere a pagamento le mappe (scelta che condivido) è necessario pensare a come risolvere il problema della chiusura del punto vendita.

Quindi:

1 – Product – Place : in questo caso le 2P sono strettamente legate in quanto il prodotto e il luogo in cui si acquista vanno a coincidere. Se consideriamo come prodotto l’ambiente, possiamo vedere come questo non sia direttamente controllabile dal piccolo comune (in quanto la tutela del paesaggio interessa diversi comuni e provincie), ma se consideriamo come Prodotto la piccola cittadina ecco che vediamo come vi siano alcune domande fondamentali alle quali bisogna dare risposta:

  • È facilmente raggiungibile?
  • I sentieri e le mappe sono facilmente accessibili?
  • Ci sono tutte le informazioni necessarie per scoprire il territorio?

A questo punto possiamo dare dei suggerimenti per migliorare il prodotto agendo direttamente sulla struttura della città:
– Inserire un cartello informativo multilingue in modo che anche i turisti Iglesi, Francesi o Tedeschi possano orientarsi e capire quali sono le attività che possono svolgere nella cittadina in modo che possano godere appieno dell’offerta.
– Dato che le persone non possono acquistare la mappa con i sentieri fuori orario e forse per una questione di costi non è possibile tenere aperto il museo più a lungo, bisogna creare dei cartelli in modo che le persone possano trovare i sentieri: una mappa generale (voi siete qui, i sentieri sono in questi luoghi, dovete prendere questa strada).
– Fare in modo che tutti i sentieri siano facilmente raggiungibile grazie alla segnaletica stradale chiara (in modo che i turisti non debbano usare googlemaps sul loro iPhone)

2 – Price: in questo caso si parla di beni gratuiti e la mappa rappresenta l’unico costo (2€) che mi sembra perfetto e non mi dilungherò su altri aspetti.

3 – Promotion: la parte online è già stata organizzata (in questo caso possiamo ipotizzare che l’identificazione del target sia già stata definita come: turista straniero [francese/tedesco/inglese], 35-45,sposato, due figli, reddito medio, media conoscenza della tecnologia e quindi il ricorso ad una pagina internet organizzata in maniera coerente rappresenta una scelta ottimale).

Se volete vedere quello che secondo me è l’apoteosi del Marketing Territoriale vi consiglio di dare un’occhiata al sito del l’Hochpustertal (Alta Pusteria): sono straordinari! Eccellente gestione delle presenze online (attività mirate su facebook, blog curato, gallerie su flickr e youtube che aggiungono valore all’esperienza e desiderio di conoscere, informazioni dettagliate su alberghi, ristoranti, applicazione per iphone…). Inoltre a tutto questo corrisponde un prodotto straordinario e un place organizzato perfettamente (cartelli in piazza per conoscere i sentieri, mappe gratuite e a pagamento, trasporto locale funzionante, passeggiate curate).

Mentre scrivevo il post ho deciso di controllare il sito del parco: adesso ci sono orari e prezzi, ma hanno tolto la mappa dei sentieri. Direi che il prossimo post sul marketing territoriale (e più in generale sul marketing) sarà dedicato ai siti.

Featured Image: Photo by nicole.pierce.photography ♥ – http://flic.kr/p/9noUV6

1 reply
  1. Alessandra
    Alessandra says:

    Condivido in pieno. Fare marketing turistico per certi territori, meravigliosi di loro, non dovrebbe essere così complicato, e di esempi da seguire ce ne sono, sia in Italia che fuori. Ne scrivevo in un post su "marketing dell'apparenza o della sostanza", un paio di settimane fa, citando anch'io una valle laterale della Val Pusteria (guarda caso; non sarà che in Alto Adige sono un po' meno italiani, quindi le cose funzionano meglio?)

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