Un mix di riflessioni che non sono direttamente collegate con il mondo della comunicazione

New York New York

Un viaggio a New York non può dirsi tale se non si visita la statua della libertà: noi da buoni turisti abbiamo fatto anche questo. Non siamo andati su liberty island,ma abbiamo predo il traghetto e ci siamo passati davanti due volte e abbiamo fotografato e fatto dei sani filmini nella migliore tradizione vacanziera.

Abbiamo reso omaggio alla verde signora e lei ci ha dolcemente salutato

Ny Pubblic Library

Abbiamo fatto anche una veloce visita alla Pubblic Library di NY, dove si trova una delle rare copie della bibbia di Gutenberg originali.

Abbiamo visto il più vecchio libro del mondo stampato a caratteri mobili: un emozione forte per chi ama i libri e la lettura

Cena al Benihana

Questa sera abbiamo cenato al Benihana, un ottimo ristorante giapponese dove ci si siede intorno alla piastra ed il cuoco viene al tavolo a preparare e a cucinare la cena davanti a te.

La cosa divertente è che non solo cucinano, ma fanno spettacolo: fanno vulcani con le cipolle, fanno saltare le code dei gamberetti nei loro cappelli e nel taschino, fanno saltare le ciotole di riso: è una cena con incluso uno spettacolo di giocolieria.

Divertente.

A New York si trova nella 56 strada, tra 5th e la 6th ave.

Guggenheim Museum

Visita al Guggenheim museum di New York. Più che un post un elenco delle mie opere preferite di questo straordianrio museo. Tra i miei artisti e opere preferite: primo tra tutti Chagall, poi Franz Marc, Kandinskij, Picasso, Rothko, Modigliani, Van Gogh, Cezanne. Non ricordo tutti gli altri, ma ho visto opere stupende. Se me ne verranno altre in mente aggiungerò al post.

New York

Eccomi di nuovo a voi: in questi giorni la connessione libera è scarseggiata e questo a causato la diminuzione dei post. Fortunatamente oggi abbiamo uno spot wi-fi libero.

In questi giorni siamo a New York, la grande mela.

Giornate intense spese a camminare perchè è il modo migliore per girare la città: ieri ad esempio abbiamo girato per tutto il central park. Circondati da scoiattoli e famiglie abbiamo scarpinato per un oretta per questo parco immenso e bellissimo. Oltre a questo abbiamo cammianto per la 5th ave e le altre strade vedendo il chrysler building e l’empire state buiding: due passi tra le geometrie dei grattacieli

In qusti giorni farò dei piccoli post su ogni argomento perchè altrimenti farei un postone immenso che nessuno leggerebbe: meglio brevi e concisi per una lettura più veloce.

Mitchel Resnick

Abbiamo cenato a casa di Mitchel Resnick.

Ottima cena con ottime chiacchere. Vi ho detto che l’altro giorno ero stato al Mit: Mitch è il direttore del media Lab, del progetto kindergarten. Inoltre è stato lui a prgettare, insiema al suo team, il software di scratch e i pico: l’evoluzione del lego.

I pico sono lego programmabili, con sensori di lice, movimento, si tatto di resistenza e molti altri gadget, che possiamo programmare per fare quasi qualunque cosa: una torta che se soffi sulle candeline parte una canzone, due pupazzi che giocano se c’è rumore. L’evoluzione del lego mindstorm.

Abbiamo chiaccherato per alcune ore di creatività, del rapporto di questa con la tecnologia, e di quella che in semiotica si chiama risemantizzazione: un termine x, viene ripensato in modo diverso da quello originale ma coerente, un po’ come la Dechampizzazione (un mio neologismo da Marchel Deschamps): artista non è chi produce, ma colui che attraveroso un processo creativo ridisegna il mondo, gli oggetti e i loro usi.

Salem

La prima tappa di questa terza giornata è stata Salem, ridente cittadina dove nel 1700 s’impiccavano le streghe (le donne che sapevano fare 3×2: fate questo test alle vostre amiche, assicurano si infallibile per capire se una donna è una strega).

Se 300 anni fa le streghe le bruciavano adesso le venerano perchè sono diventate la maggior attrazione del posto: tutto per la strega, dalle gonne alle lucertole, dai tarocchi alle palle di cristallo.

Smbrava di essere a Diagon Alley

Foto

Su Flickr qui potete trovare alcune delle foto del viaggio appena iniziato

MIT

Sono ancora sconvolto.

Oggi siamo stati al Mit (Massachusset Institute of Technology), e più precisamente al Media Lab, per un workshop accompagnati da un amica che sta sviluppando un progetto con i bambini ed il software scratch (scarica) che permette di creare animazioni, giochi con una struttura simile a quella dei lego. Il progetto riguarda la creatività, i bambini, lo svilppo della tecnologia e richiede un post a sè data la bellezza e la complessità dell’argomento.

Quello che mi ha però più colpito sono le dimensioni e la struttura del Mit. Sono incredibili le dimensioni di questa università: io, che studio a Bologna, sono abituato a vedere un buon numero di edifici adibiti a sede dell’università, ma qui parliamo di un intera città, dell’intera Bologna adibita ad università: si rimane davvero sconcertati.

Poi la sorpresa inizia a calmarsi, ma entrati negli edifici, ecco che le mascelle cedono e ti ritrovi con il mento che rasenta prima lo sterno e poi giunge a terra con un tonfo. Ambienti colorati e vivaci, piante, giochi, divani e lavagne dappertutto (l’ispirazione quando arriva arriva): è un altro mondo rispetto a quello a cui sono/siamo abituati.

Io sono felice, quasi innamorato della mia università a Bologna, ma al rientro proverò un po’ d’invidia, come quando assaggi la granatina da Stefino e dopo ritorni ad una buona granatina, ma lontana da quella straordinaria che ti ha colpito il palato.