Caro utente ti odio, tuo CM
Ciao Utente, non lo sai, ma ci conosciamo. Probabilmente tu non mi vedi, non mi hai mai visto e mai mi vedrai, ma io sono quello che è costretto a leggere i tuoi commenti quando un’azienda, un partito o un ente pubblica uno status. È per colpa tua se ho perso buona parte della fiducia nel genere umano e nelle iniziative Social.
È grazie a te se aborro il ruolo di Community Manager ed è per merito tuo se detesto profondamente le soluzioni open source. Ho capito: per te è uno scandalo che si possa pensare di usare qualcosa che non si basi su Linux o che non permetta di essere fruito da Linux. Le soluzioni proprietarie? Il male: sempre e comunque. Per te tutte le discussioni interne a un’azienda o un ente sono inutili: tu hai la verità, tu hai l’open source, tu sai tutto. E sai cosa? Negli anni in cui ho fatto il Community Manager ho sognato di asfaltare tutto quello che fosse vagamente open: qualunque messaggio scrivessimo puntuale come le coliche renali il commento sulla superiorità dell’open source era pronto ad attendermi (completamente Off Topic, ma era un dettaglio secondario).
Caro utente, sono sicuro che la tua unica sfortuna è quella di essere nato tardi: bastava poco e ci sarebbe stato il tuo nome nei maggiori Best Seller. Saresti andato tu a Hogwarts e avresti moltiplicato i pesci: è solo per un complotto dei poteri forti se adesso al massimo ti lamenti su una pagina Facebook. Per te è sempre tutto facile: procedure interne? Leggi? Valutazioni costi/benefici? CAZZATE. Tu hai la verità e infatti noi CM ogni giorno pensiamo a te: ricordo con affetto la creazione degli hashtag #percheuntamazzi #dattefoco #odiotutti #muori.
Amico utente dallo screenshot rapido, hai mai avuto a che fare con un’azienda? No? Non lo avrei mai detto. Fidati: è difficile. A volte dobbiamo fare cose che sappiamo essere sbagliate, ma non siamo solamente noi a decidere. Ma tu questo non lo sai: hai una spada di fuoco e tu, dei Manager e delle decisioni degli AD te ne fotti, con l’Italianissimo “io me ne frego” l’Italico Utente tira diritto per la sua strada verso la luce della comunità per sconfiggere le demoplutocrazie e la rossa Marte. Noi invece dobbiamo mediare e gestire i casini che crei.
Oltretutto il nostro ruolo, quello del Community Manger sarebbe anche bellissimo: siamo il punto di contatto tra gli utenti e le imprese. Ascoltiamo gli utenti e portiamo le loro istanze in azienda, diamo voce ai prodotti e alle Marche e raccontiamo quella che è la loro vita. Poi però arrivi tu, che non vuoi nemmeno ascoltare, ma vomitare il tuo sdegno perché nel 1991 una cassiera ti ha guardato male e te lo ricordi benissimo quel momento. Ce lo rinfaccerai per sempre, sotto ad ogni status: e il picco di sentiment negativo ci farà prendere schiaffoni all’interno. Poi cercheremo di parlare con la community e arriveranno altri schiaffi: sarebbe un lavoro stupendo, ma si trasforma in un film con Bud Spencer e Terence Hill.
Da quando sei entrato nella mia vita (anzi, nelle nostre vite: dopotutto anche gli altri CM più o meno la pensano così) vorremmo inibire l’accesso ad Internet a molte più persone. È incredibile cosa possa fare un’esperienza a contatto con il pubblico: è sempre tutto sbagliato. Scrivi A e ti tirano le pietre. Scrivi B e ti tirano le pietre. Finisci l’alfabeto e ti tirano le pietre. Grazie a te utente sono diventato l’internet che odia: credi di avere ragione, ma il fatto è che hai solamente una tastiera e una connessione. È il motivo per cui ogni tanto, agli aperitivi, si scherza dicendo “la ggente ha troppo tempo, tastiere e internet” e si fantastica su quanto sarebbe bello bannare le persone senza porsi problemi.
Sappiamo che sei più bravo di noi, che hai idee migliori di noi: infatti non ti sei mai dovuto confrontare con le esigenze di un’azienda, con i conflitti tra le varie BU e con la gestione degli stakeholder interni ed esterni. Dev’essere bellissimo essere te: ti basta uno sguardo e hai già capito se l’operazione è stata un fallimento o un successo mentre noi poveri servi del like dobbiamo passare ore con strumenti e tabelle Excel. Con la sola imposizione delle mani riesci a capire se esiste una strategia mentre noi, schiavi di Powerpoint passiamo ore davanti alla lavagna in complessi brainstorming certi che il cliente boccerà anche questa idea. Davvero, vorrei avere il tuo dono: tu invece parli di reti orizzontali, di parlare con tutti, dell’inutilità degli influencer: secondo me a casa hai anche le marmotte che incartano la cioccolata.
Il problema, caro utente, è che hai confuso la mia educazione con una sorta di rispetto per le tue opinioni del cavolo. Lavorare come Community Manager è anche questo: non poterti dire “TACI” “Non capisci nulla del tema, forse è il caso che studi, cretino” “Guarda, sei un povero idiota, ma va bene così” ma rispondere “grazie mille per il prezioso contributo” “Ottimo suggerimento, lo terremo presente”. Il motivo per cui non ti banano spesso è perché cala l’engagement e il numero di fan, terrore di ogni CM che deve fare report con vanity metrics.
Per cui caro utente, non stiamo attentando alla tua libertà d’espressione: quando rimuoviamo i tuoi status è pura fremdschämen. Siamo imbarazzati dalle castronerie che scrivi (o ke scrivi x noi: cosa ci fai con il tempo che risparmi usando k e x al posto delle ch e di per?). E grazie per aver fatto notare ANCHE TU dopo gli altri 654 commenti che c’era un errore di ortografia nell’update: senza il commento 655 uguale agli altri non ce ne saremo accorti. Anche di questo grazie.
Caro utente, dopo un lamento, vorrei anche lasciarti con qualcosa di positivo
- Sbagliamo tutti: anche noi community manager. È successo, succede, succederà: è inevitabile. Dall’altra parte c’è una persona che prova a cambiare in meglio il mondo, ci sta davvero provando, non costringerlo a odiare tutti.
- Se hai qualcosa di intelligente e nuovo da dire, scrivicelo: ricorda però che tacere è una delle opzioni. Hai qualcosa di nuovo e diverso rispetto agli altri 654? No? E allora risparmia energia.
- Gestire le community è difficile anche perché non hai carta bianca: lavoriamo in agenzie e aziende. Sono sistemi complessi e dobbiamo fare del nostro meglio.
- Non possiamo fare quello che vogliamo ed essere un’aziende sui Social Media è complicato ed è incredibilmente difficile
- Vuoi provare? Accomodati. Purtroppo (o per fortuna) hanno abolito la leva obbligatoria, ma secondo me, un tre – sei mesi obbligatori a gestire la pagina di un comune o di un giornale sarebbe istruttivo. Diventeresti uno dei topi di Skinner: alla fine dei sei mesi, esposto a una F blu correresti in un angolo a piangere (tranquillo, poi passa).
- Fattene una ragione, noi dobbiamo gestire due estremi. Il CM è un pendolo che oscilla tra “Un miliardo di mosche non possono sbagliare: mangiate merda” e “Quando uno ti dice che sei scemo, è uno stronzo, quando lo dicono in due sono due stronzi, quando lo dicono in quattro sono un branco di stronzi, quando lo dicono in dieci sono un gruppo di stronzi. Quando lo dicono in venti, forse devi farti qualche domanda”.
Dopo il rant prometto di scrivere anche le cose belle sul ruolo del Community Manager (perché ci sono gli aspetti positivi).
Nessuna gif è stata maltrattata per creare questo post: ringrazio colleghi, ex-colleghi, amici che fanno i CM, Friendfeed per aver fornito l’odio necessario.
Featured image: Photo by Skley – http://flic.kr/p/acSgEb
Diverse gif le ho trovate qui http://whatshouldwecallsocialmedia.tumblr.com/
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